Per mettere massa muscolare sai che devi dedicarti con costanza all’allenamento, curare la tua alimentazione, scegliere gli integratori giusti e concederti i giusti tempi di recupero e riposo. Per quanto riguarda la pratica sportiva finalizzata a migliorare l’aspetto estetico ed aumentare nello specifico il volume dei muscoli in maniera armoniosa, esiste un concetto molto interessante che viene identificato con il termine inglese flushing.
Il flushing fa riferimento alla piena irrorazione di sangue in una determinata parte del corpo. Essa deve avvenire nel modo più rapido possibile e con il massimo flusso: questo è uno dei principi che ha dato vita al body-building moderno. In questo articolo vogliamo chiarire il collegamento tra flushing e body-building, rispondendo ad alcuni interrogativi: cosa porta l’ossigeno necessario a generare energia? Cos’è che trasporta verso i muscoli le proteine necessarie alla crescita? Cosa porta via le sostanze di rifiuto destinate all’eliminazione?
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La risposta a queste domande è sempre la stessa: si tratta del sangue, e il modo migliore per far arrivare sangue muscoli è il flushing. Tale principio è stato proposto inizialmente intorno agli anni ’50 da Joe Weider, un celebre body-builder canadese che ha rivoluzionato le tecniche di allenamento osservate fino a quel momento.
Le vecchie modalità di workout prevedevano uno schema di tre giorni settimanali allenando ogni parte del corpo ad ogni sessione con centinaia di serie. La rivoluzione introdotta da Weider è stata quella di programmare un allenamento suddiviso a seconda delle fasce muscolari: questo atleta infatti si era reso conto che quello che contava per la crescita era far arrivare il sangue ai muscoli nella maniera ottimale.
Quando si eseguono degli esercizi si utilizza l’principio di flushing e lo stesso vale quando si svolgono serie multiple o comunque più di un esercizio rivolte alla stessa parte del corpo. Questo oggi rappresenta l’allenamento convenzionale, anche se alcuni cultori del fisico confondono il flushing con l’unico momento in cui si raggiunge il cedimento muscolare. Tuttavia quello del cedimento è un afflusso molto breve mentre il flushing vero e proprio ha una durata molto più estesa.
L’unica maniera per assicurare la massima quantità di sangue nei muscoli che si stanno allenando è quella di restringere al massimo l’azione dell’esercizio (è fondamentale comunque non abbandonare gli esercizi composti che sono altrettanto importanti per l’ipertrofia).
Per mettere massa muscolare: allenare anche le singole fasce muscolari
Isolare il gruppo muscolare quindi è la chiave per il maggior afflusso di sangue nella specifica regione del corpo. Quando un campione allena più parti del fisico nello stesso allenamento, si tratta in genere di gruppi muscolari confinanti, come possono essere bicipiti e tricipiti oppure quadricipiti e muscoli femorali. Raramente vedremo un body-builder che allena contemporaneamente il petto e i quadricipiti, questo per limitare l’irrorazione sanguigna a una parte ben determinata del corpo.
Tale approccio consente anche di prevenire i traumi aumentando la temperatura interna dei tessuti e di migliorare lo sviluppo muscolare su più sezioni.
Per mettere massa muscolare: differenze tra un maratoneta e un bodybuilder
Dato che i muscoli crescono solo se vengono adeguatamente irrorati dal flusso ematico che trasporta sostanze nutritive, perché allora atleti come i maratoneti non sviluppano dei muscoli ipertrofici? La motivazione risiede nel diverso tipo di fibre muscolari sviluppate dal maratoneta, quindi fibre lente, da quelle del culturista, fibre veloci. È comunque vero che i muscoli delle gambe del maratoneta sono più grossi e definiti rispetto a quelli di braccia o petto, e questa è dovuto proprio al maggior afflusso di sangue nella zona continuamente sollecitata, ossia gli arti inferiori.
Per quanto riguarda un cultore del fisico, il problema è quello di sottoporre le fibre muscolari veloci allo stress sufficiente per generare l’aumento della massa. Non è sufficiente sollevare un peso elevato, altrimenti chi pratica sollevamento pesi avrebbe sistematicamente muscoli enormi e questo invece non avviene. Il body-builder si allena con un maggior numero di ripetizioni e attraverso un maggiore isolamento delle fasce muscolari: questa tecnica favorisce l’afflusso di sangue ai muscoli. Un atleta come il maratoneta sviluppa definizione, resistenza e irrorazione ma non sviluppa massa: adotta il flushing ma non i meccanismi di resistenza che gli offrirebbe un allenamento con i pesi.
Il flushing quindi tenderà ad incrementare la resistenza dei suoi muscoli stimolando le fibre lente, a creare nuovi vasi capillari ed aumentare il numero dei mitocondri, gli organelli destinati alla produzione energetica. Continuando il parallelismo con il body-builder, abbiamo in questo caso un flushing relativo a un determinato gruppo di muscoli che fa aumentare la dimensione delle fibre muscolari e grazie ai carichi progressivi ne determina la dilatazione. Il sangue inoltre apporta ossigeno e sostanze nutritive e rimuove i metaboliti come il lattato e l’anidride carbonica, Questo ci fa comprendere che quella sensazione di calore che caratterizza il termine di un allenamento particolarmente intenso, ha un nome ben preciso, il flushing!